L’intervento può essere collegato alle diverse fasi della vita in cui si manifesta il disagio.
Alcuni passaggi cruciali della vita richiedono grandi cambiamenti e possono mettere in crisi le proprie modalità di affrontare le situazioni.
Ne sono alcuni esempi:
Fasi del ciclo di vita dall’infanzia all’adolescenza:
Anche da adulti si devono affrontare passaggi importanti che impongono cambiamenti:
Le varie tappe della vita possono essere di per se stesse difficili da affrontare per alcune persone e possono conseguentemente incontrare delle difficoltà e di conseguenza soffrire. Ogni tappa del ciclo di vita ci confronta con il portare a compimento alcuni “compiti evolutivi”, tale attività può avvenire senza particolari difficoltà ma talvolta possono riattivare delle angosce che richiedono l’aiuto di un professionista per essere gestite e affrontate.
Alcuni esempi:
Affinché si possano chiarire le fonti del problema e trovare il miglior modo di affrontare e risolvere la difficoltà che si sta vivendo ho previsto dai quattro ai sei incontri iniziali. La tecnica utilizzata è l’IPB (Investigazione Psicodinamica Breve). Tale tecnica costituisce già un primo intervento con finalità terapeutiche consentendo in modo rapido e preciso di analizzare la sofferenza portata da chi si rivolge a me.
Spesso questo primo ciclo di colloqui è sufficiente per avere il quadro della situazione e per arrivare a cogliere le dinamiche che hanno portato al malessere.
Il lavoro terapeutico, che insieme si concorda, può essere un percorso a breve, medio o a lungo termine volto a fornire gli strumenti per tornare ad un equilibrio sereno della propria vita.
L’obiettivo è quello di ripristinare una condizione di stabilità che duri nel tempo.
L’EMDR è un approccio terapeutico integrato funzionale per differenti tipologie di disagio psicologico:
La tecnica EMDR può essere proposta quale metodologia di trattamento, esclusiva o integrata, di numerosi disturbi psicologici.
L’EMDR è un protocollo clinico innovativo centrato sul trattamento di disturbi psicologici i cui sintomi possono influenzare negativamente o limitare la vita quotidiana di chi ne soffre.
Secondo il modello terapeutico dell’EMDR qualsiasi esperienza traumatica è in grado di sopraffare il nostro sistema di elaborazione adattiva dell’informazione.
Ciò significa che le percezioni causate da esperienze traumatiche o stressanti, possono essere memorizzate in maniera disfunzionale e, di conseguenza, l’individuo risulta in difficoltà nel riuscire a giungere ad una risoluzione interna adeguata delle stesse esperienze.
L’obiettivo dell’EMDR è l’elaborazione rapida delle informazioni relative all’esperienza negativa da parte dell’individuo, fino ad una sua “risoluzione adattiva”.
Attraverso la stimolazione bilaterale (movimenti oculari, tamburellamenti o toni uditivi), la desensibilizzazione ed il cambiamento di prospettiva a livello cognitivo, l’esperienza traumatica vissuta dall’individuo si trasforma ed il ricordo che causa disagio psicologico viene vissuto come “lontano” e “distante”.
Inoltre questo percorso terapeutico è in grado di modificare le valutazioni cognitive su se stesso da parte dell’individuo, permettendogli di assimilare emozioni più adeguate ed eliminare sensazioni fisiche disturbanti legate all’evento traumatico.
Il trattamento può durare da un minimo di 6 sedute ad 1 anno e più per i problemi più complessi.
Viene utilizzata la tecnica CBT-E. La CBT-E è una terapia psicologica progettata specificatamente per i problemi alimentari. Come affermato da Fairburn “È diversa per ogni persona e in tal in modo si adatta al loro specifico problema alimentare” e poi ancora “Il terapeuta e la persona con il problema alimentare lavorano assieme per scoprire perché il problema si mantiene e poi progettano assieme un trattamento per superarlo”. Il trattamento indicativamente può durare in media da quattro a sei mesi con un massimo di 30 sedute intensive. Il trattamento segue un andamento tipico. Inizialmente vi è la fase di assessment che ha lo scopo di scoprire l’origine del problema, successivamente una fase educativa che ha lo scopo di aiutare a capire perché la persona mantiene il disturbo dell’alimentazione. Il resto del trattamento si focalizza su come uscire dal problema alimentare.
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